giovedì 28 aprile 2011

Torta gialla e Polenta con fegatini e cuori di pollo

L’altra sera sono scesa nell’androne del Condominio. Per dare un tocco di festa avevamo deciso di mettere a lato del portone un grande ramo che facesse da cornice all’ingresso. Prima delle feste l’avevo posizionato e decorato con fiocchi dai colori pastello e con uova svuotate e rivestite di carta colorata e brillantini. L’idea era originale ed è piaciuta anche a certe signore del paese che hanno espresso il loro apprezzamento. …Mi sa che riproporremo la cosa anche l’anno venturo!
Peccato però che le feste finiscano e con esse se ne debbano andare via anche i decori. E così ero lì a toglier fiocchetti e uova dal ramo, quando Ivana s’è affacciata al suo balcone per salutarmi, avendomi vista indaffarata!
Abbiamo scambiato le solite chiacchiere di rito e poi mi ha detto di passare da lei quando avessi finito.
E così ho fatto, incuriosita, a dirla tutta!
Beh…mi aveva preparato un piccolo involto di pellicola d’alluminio. La forma pressoché triangolare mi faceva già presupporre qualcosa di gustoso e dolce!
“Perché sei sempre tanto gentile e disponibile” mi ha detto. Le ho sorriso, piacevolmente stupita del suo complimento. “Il ramo pasquale è piaciuto tanto anche ai miei ospiti, domenica!”
E così abbiamo attaccato di nuovo bottone!
Fra una chiacchiera e l’altra, ho finito il mio lavoro ben più tardi di quanto avevo preventivato, ma ho passato davvero bene il mio tempo e ne sono davvero felice…oltre al fatto che ho guadagnato una bella fetta di torta e due ricette, entrambe a base di mais!
Eccole anche a voi!

Torta gialla, di Ivana

Ingredienti
200 gr. farina bianca
150 gr. farina gialla macinata fine
130 gr di burro o margarina
180 gr. zucchero
2 uova
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
buccia grattugiata di un limone
un pizzico di sale fino

Mescolare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo. Versarlo in una teglia imburrata e infarinata (io, stupidamente e per la fretta, l’ho versato in teglia con carta da forno non inumidita – così a cottura ultimata - sono rimaste le grinze sul bordo della torta) e infornare in forno preriscaldato a 170° per 40 minuti circa.

Volendo si può spolverizzare con zucchero a velo o farcirla con una crema pasticcera magari arricchita con un trito grossolano di mandorle.


Polenta con fegatini e cuori di pollo, di Ivana


Ingredienti per la polenta
250 gr. farina gialla

1
litro acqua
mezzo cucchiaio da cucina di sale grosso
per i fegatini
450 gr. fegatini e cuori di pollo
un quarto di una cipolla media
poco olio d’oliva
mezzo bicchiere di vino, preferibilmente bianco (comunque secco)
4 cucchiai di salsa di pomodoro
1 dado, o in alternativa sale fino, quanto basta

Preparare prima i fegatini. Far appassire a fuoco moderato la cipolla tagliata sottile sottile in poca acqua, aggiungendone finchè diventerà morbida. Aggiungere i fegatini e i cuori tagliati a pezzetti grossolanamente e un po’ d’olio d’oliva. Quando risultano scottati unire la salsa e il dado. Far cuocere con coperchio per una decina di minuti. Aggiungere il vino, farlo consumare a fuoco vivace.
Nel frattempo preparare la polenta, versando la farina prima che l’acqua arrivi a bollire. Cuocere mescolando, sempre nella stessa direzione, per 30/40 minuti. Mettere su un tagliere di legno e tagliare a fette da accompagnare ai fegatini.
E’ un piatto più invernale che primaverile, ma è molto saporito e in una giornata fresca ci può stare.


Con entrambe le ricette, Ivana partecipa alla raccolta "Mai dire Mais"!



...e con la Torta Gialla, partecipa al contest del blog "Le Ricette dell'Amore Vero"


lunedì 18 aprile 2011

Kranz

Ho deciso che, tempo bello oppure no, è arrivata la primavera!
Ed anzi ho deciso che è anche ormai primavera inoltrata! E quale cosa potevo fare per rendere questo concetto più reale? Ovviamente comperarmi dei bei fiori da mettere sul balcone! E così ho passato il pomeriggio a sistemare viole mammole in cassette, giocando con il terriccio come i bambini giocano al mare con la sabbia! No…Nessun castello fra le mie viole! Solo fiori!!!
In ogni caso ad un certo punto è uscita sul balcone anche Valentina. Mi ha vista tutta indaffarata e abbiamo iniziato a scambiar quattro chiacchiere.
E così, partendo dalle solite considerazioni sul tempo e sulla stagione –e sui miei deliziosi fiori!- siamo finite a parlar del pranzo di Pasqua e dei dolci che potremmo fare.
Valentina mi ha parlato di un dolce particolare che mi ha incuriosita non poco!
“Il Kranz di Pasqua è un dolce tipicamente austriaco con una preparazione abbastanza impegnativa, soprattutto se si vuole che tutte le basi siano fatte in casa!” mi ha detto.
“Non l’ho mai sentito nominare, questo Franz. E’ stato fatto in onore di Francesco Giuseppe d’Austria?”
S’è messa a ridere, ma io non ho capito subito il motivo. Poi mi ha ripetuto “Kranz, Elisa! Con la K!!!”
Credo di esser diventata bordeaux come alcune delle mie mammole! Per fortuna Valentina è stata discreta e ha continuato, senza infierire: “E ci credi che me ne sono innamorata a Venezia?!”
“Aiuto, ora mi perdo! Ma non era austriaco, Vale?”
“Sì! Ma sai che io ho fatto la laurea specialistica a Venezia…E il kranz è un dolce presente in moltissime pasticcerie veneziane! Per me era il modo di tirarmi su nelle giornate nere!”
“Speriamo non ce ne siano state troppe, però! Ma…Lo trovavi solo nel periodo di Pasqua…”
“No! Lo si trovava proprio con l’etichetta ‘Kranz di Pasqua’, ma c’era sempre!”
“Una garanzia, allora, contro le giornate nere!” Mi son messa a ridere.
“Eh già! Alla fine era un bell’intermezzo anche nelle giornate buone! Il connubio tra panbrioches e pasta sfoglia è una cosa assolutamente divina! Dovresti provarlo, Elisa: è fantastico!”
“Da come ne parli non fatico certo a crederti, Vale!” …e ormai lo sentivo che il momento in cui mi avrebbe snocciolato dosi e ingredienti era vicino!!!
“E pensa: pur avendolo mangiato molto spesso, mi sono cimentata nel farlo una volta sola!”
“A Pasqua, suppongo!”
“Macchè!!!! Non sono mica così banale io!!!! Lo feci per la festa del papà! Volevo sorprenderlo con effetti speciali, facendogli provare una cosa assolutamente nuova e inaspettata! E ci riuscii!!!!”
Ormai eravamo assorbite entrambe dal nostro mare di parole…Chi ci avrebbe fermate più?!
“Sono partita dalla ricetta del Nanni”, ha continuato. Poi ha avuto un indugio, probabilmente vedendo la mia espressione. “Oh, se non sai chi è il Nanni, te ne parlerò, un giorno di questi! Di lui e dei corsi di Adriano e Paoletta! Comunque, tornando al kranz… Ho fatto la ricetta adattandola ai gusti della mia famiglia: ho tolto uvette e canditi, inserito la marmellata e ho utilizzato il lievito madre invece che il lievito di birra!”
“Beh…Un po’ di modifiche le hai fatte!!!” Ho scherzato per questa ricetta tradizionale pressoché stravolta nella versione Valentinian-anarchica!
“E infatti ‘Il Nanni’ mi ha rimproverato per aver tolto uvette e canditi…ma cosa ci vuoi fare? Se un ingrediente non piace, non piace!”
Eh! E non ha neanche tutti i torti!
E così eccoci alle prese con la ricetta dei Kranz nell’anarchica versione di Valentina. Ma che ci volete fare? Se è buona, è buona!!!


Kranz, di Valentina




Ingredienti
Pasta sfoglia 300 gr

300 Farina (50% Manitoba 50% farina 00)
Latte 75 gr
100 gr Lievito Madre
2 Uova
50 gr Zucchero
75 gr Burro
Scorza grattugiata di 1 arancio
Sale un pizzico
Marmellata di pesche Rigoni


Per la sfoglia
:
io ho usato passo passo il procedimento di Paoletta che si trova qui

Per il Panbrioches
:
Sciogliere il lievito madre nel latte intiepidito e versarlo al centro della farina messa a fontana.
Tirare fuori il burro dal frigo, schiacciare ed ammorbidire la quantità necessaria e grattugiarci sopra la scorza di un arancio.
Aggiungere all'impasto col lievito un uovo alla volta e lo zucchero impastando bene dopo ogni aggiunta.
Per ultimo aggiungere il sale ed impastare finchè avrà raggiunto una consistenza morbida ma non troppo appiccicosa.
Aggiungere il burro morbido con le scorze d'arancio un terzo alla volta aspettando il perfetto assorbimento tra un aggiunta e l'altra.
Lavorare l’impasto sulla spianatoia prendendolo da destra e sbattendolo in avanti in modo da allungarlo, quindi richiuderlo in modo da incorporare aria. Quando avrà fatto il velo, metterlo a riposare in una ciotola coperta da pellicola fino al raddoppio. Io l’ho fatto la sera verso le 21 e ho ottenuto il raddoppio la mattina successiva.
Dare un paio di giri di pieghe di tipo 2 e lasciare sempre coperto a campana con la chiusura sotto per 30' circa, dopodiché formare.

Formatura
Stendere la pasta sfoglia e la pasta brioche in due rettangoli di uguali misure.
Da ciascuna pasta si dovranno ricavare 3 rettangoli uguali.
Sovrapporre i rettangoli partendo da uno strato di pasta brioche e finendo con quello libero di pasta sfoglia e pennellando ogni strato con un velo di marmellata.
afferrare il Kranz agli estremi e torcerlo attorno all'asse longitudinale.
Posarlo su una placca coperta con un foglio di carta forno, lasciar lievitare un altro paio d’ore, spennellare brevemente con l'uovo e cospargere di zucchero.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40' circa.


...E con questa ricetta, la nostra Valentina, partecipa a due bellissime iniziative!


domenica 17 aprile 2011

Pasticcio di polenta ai peperoni con acciughe fritte

Sara è la sportiva del Condominio. Forse.
Mi rendo conto che è sciocco farsi queste idee partendo dal nulla!!! In effetti l'ho sempre vista vestita con un look molto sportivo ed ha anche il fisico di chi di sport ne fa. Eppure non l'ho mai vista con quei borsoni di chi frequenta la palestra approfittando di ogni minuto disponibile; ed anche adesso che la stagione concede delle gran belle giornate, non fa jogging, footing e tutte quelle altre cose sportive che se non hanno un nome in inglese non sono abbastanza degne di nota...almeno per chi fa dello sport la propria ragione di vita.
L'altro giorno ci siamo trovate a rientrare a casa assieme, io con le mie borse della spesa, e lei con le braccia cariche di libri presi in biblioteca.
Leggere piace molto anche a me e non ho potuto fare a meno di dare una sbirciata ai titoli...
"Ci prepariamo alle letture estive, Sara?" le ho detto scherzosa.
Ha ridacchiato di rimando e con aria complice ha confermato l'evidenza "Avendo appena finito quelle invernali!!! Non so proprio fermarmi!"
"Io invece alterno capitoli di romanzi a capitoli di ricette!!! E così mi trovo a leggere solo mezzo libro in un'intera stagione!!!"
"Vorrà dire che mi passerai qualche ricetta delle tue!"
"...E tu qualche titolo che sappia distrarmi dalla cucina!" Ed intanto a me venivano in mente titoli di romanzi infarciti di ricette o in cui i protagonisti si dilettano come me in cucina! Va bene: sono malata!
"In realtà cucinare diverte tanto anche me e l'altro giorno ho sfogliato una rivista ed ho provato una ricettina di quelle!"
Le mie orecchie si son raddrizzate e sintonizzate all'istante, fulminee, mentre lei continuava. "Con il freddino che è tornato in queste ultime serate, son ritornata a proporre una polenta! E per fortuna che anche Daniele è una buona forchetta, perchè non era certo una polenta comune!"
"Uuuuhhhhh! Così mi rendi curiosa, Sara!"
...Ed anche stavolta ho guadagnato una ricettina davvero sfiziosa dalla cara vicina con la passione dei libri e della cucina!
Beh, volete sapere com'era la sua polenta?! Con i peperoni e le acciughe!!! Un succulentissimo attentato alla dieta!
E io credo che dopo una porzioncina di questa polenta....un po' di footing, jogging e ....sport-ing diventino necessari anche per una come me!!!
In ogni caso, fare un po' di sport fa sempre bene. Quindi... Eccovi la ricetta!!!!

Pasticcio di polenta ai peperoni con acciughe fritte, di Sara
tratta da Sale & Pepe


Ingredienti (per 4 persone)
400 g di farina per polenta precotta (se avete tempo utilizzate la farina normale, è decisamente migliore)
400 g di acciughe
2 peperoni rossi
4 pomodori secchi sott'olio
uno spicchio d'aglio
un mazzetto di prezzemolo
olio extravergine di oliva
olio per friggere (anche questo di oliva)
peperoncino piccante in polvere (non l'ho messo)
sale

Soffriggete l'aglio schiacciato in una padella con 5 cucchiai di olio. Eliminatelo, unite i peperoni a striscioline, salate e cuocete coperti per 5-6 minuti. Tagliate i pomodori secchi a dadini, uniteli al peperone, proseguite la cottura per altri 5 minuti e lasciate intiepidire.
Tenete da parte 100 g di farina e preparate la polenta con la rimanente, secondo modi e tempi indicati sulla confezione. Pulite le acciughe, eliminate la testa, le interiora e la lisca centrale, lavatele, asciugatele e passatele nella farina tenuta da parte. Friggetele in abbondante olio caldo per circa un minuto, scolatele, asciugatele e salatele.
Quando la polenta è cotta mescolatela con i peperoni e il prezzemolo tritato e suddividetela in 4 piatti piani (aiutatevi con un coppapasta). Disponete al centro le acciughe fritte, cospargete con un pizzico di peperoncino e servite subito.


Non c'è che dire, questa ricetta è davvero gustosa!

E Sara, con questa ricetta, partecipa alla raccolta "Mai dire Mais"!

venerdì 15 aprile 2011

Risotto con silene e patate

L'altro giorno ero di ritorno dal supermercato e costeggiando la recinzione del nostro piccolo giardinetto, mi son beata nel guardare i bei narcisi e i tulipani che la signora Ivana ha piantato un paio di anni fa.
Dovete sapere che le abbiamo sempre invidiato tutti, nel Condominio, i bei vasi fioriti che sfoggiava sul balcone in primavera ed in estate! Per di più, abitando lei al pianterreno e trovandosi spesso ad accudir le sue piante sul balcone, si è sempre trovata inondata di gran complimenti! Soprattutto da parte di noi donne, come è normale che sia!
Il prato di cui è circondato il Condominio, tre anni fa non aveva il carattere che ha ora: da quando lei ci ha messo mano, tutto è cambiato! Ora narcisi e tulipani bordano tutta la recinzione e cespugli di azalee e ortensie si alternano lungo il breve vialetto fra il cancello ed il portone. Violette, primule e altri fiori di cui ancora non ho colto il nome decorano il prato creando piccole chiazze spontanee, eppure ordinate.
In questo periodo è facile incontrare Ivana in giradino, indaffarata con i suoi fiori (proprietà comune...ma in fondo sono I Suoi Fiori a detta di tutti!!!). E questa volta non è andata diversamente dal solito! S'è avvicinata al portone, e vedendomi mi ha salutata col fare gentile di sempre.
"Buongiorno Signora Ivana! Stavo ammirando i narcisi!"
Ed è stato bello vederla soddisfatta del proprio lavoro e del fatto che -ancora una volta- le venisse dimostrato il nostro apprezzamento per la sua grande dedizione "Sì, son belli anche quest'anno...Ma chiamami solo Ivana, visto che io ti chiamo solo Elisa!"
Ho annuito convinta e sorridendole, ma è da quando la conosco che lei mi rimprovera bonariamente ed io annuisco convinta! Bah...Ci riuscirò eh! Ne siamo convinte entrambe!
Poi ho abbassato lo sguardo sulla sua mano. Stringeva un mazzolino di erbe. "Ha pulito un po' i fiori dalle erbacce?"
"No, mi preparo un risotto!" ha risposto lei con una scioltezza disarmante.
Io devo essermi trovata con un punto interrogativo stampato in fronte perchè è stata lei a continuare "Ho raccolto un po' di silene. Finchè non ha i fiori va bene da cucinare."
"Silene?! Non l'ho mai sentito questo nome!"
"E' un'erba spontanea. La chiamano anche carletti, stridoli...bubbolini..."
Io ero un continuo cenno di no. Poi ho scrollato un po' le spalle "Chissà quante volte me la sarò trovata davanti agli occhi! Ma questi nomi proprio non mi dicon nulla!"
"Oh, ma allora vieni che ti faccio vedere!" E tutta convinta è entrata, per sparire oltre la soglia di casa sua lasciando la porta aperta. Son rimasta lì pochi istanti in attesa che ritornasse. Ed eccola arrivare con un libro in mano. Ho sorriso nel notare che ancora non aveva posato il suo mazzolino di silene!
"Ecco! Guarda! Questa è l'immagine di quando è in fioritura!"
Eh sì, così sì, che l'ho riconosciuta! Da piccolina ricordo che prendevo un fiorellino per volta per i petali e lo staccavo dallo stelo. Poi con decisione me lo schiacciavo sul dorso della mano opposta, come fossi stata una postina alle prese con un timbro. Il risultato, il più delle volte, era uno schiocco...ed un piccolo alone arrossato nel punto del colpo!
"Non sapevo si potessero mangiare!" Ho commentato incuriosita. "Si usa per il risotto, quindi, Ivana?"
"Eh sì...Oggi faccio il risotto con questo e le patate!"
Ed io ho colto al volo l'occasione per farmi dare la sua ricetta!!!


Risotto con silene e patate, di Ivana


Ingredienti (per 2 persone)
5 pugni di riso (2 a persona + 1 per la pentola)
2 mazzetti di silene
2 patate piccole
un dado
2 noci di margarina o burro
formaggio grana

Lessare in circa un quarto di litro di acqua per una decina di minuti le punte di silene ben lavate e le patate pelate e tagliate a cubetti (le punte di silene potrebbero venire tagliate a pezzetti, ma io preferisco lasciarle intere). Aggiungere il dado e il riso. Cuocere a fuoco medio, mescolando ogni tanto e aggiungendo acqua tiepida se necessario. Verso fine cottura unire la margarina e mantecare in modo da ottenere un risotto morbido. Insaporire poi con del formaggio grana grattugiato; mescolare bene e servire ben caldo.

PS: La silene è un'erba che si trova nei prati in primavera e deve essere colta prima della fioritura. E' conosciuta anche come stridoli, strigoli, verzini, bubbolini o carletti.


...E così ho imparato il nome dell'erba con cui giocavo quando ero bambina e mi facevo diventare il dorso della mano rosso...per la gioia di Mamma!!!


Ivana, con questa sua ricetta, partecipa al contest "Risottiamo?"


martedì 12 aprile 2011

Muffins con uvetta e ricotta

Qualche giorno fa -ormai tanti, a dire il vero!- sul pianerottolo aleggiava un profumino delizioso.
Mi son chiesta chi fosse all'opera, nella Cucina Accanto: avrei dovuto chieder la ricetta di quel dolce che stava certamente cuocendo nel forno!
Lo dovevo immaginare, che la finestra sarebbe stata chiusa, dato che tutto il profumo s'era riversato verso la porta d'ingresso.
Del resto dovevo stender i panni e non mi è costata molta fatica sbirciare la finestra sul balcone accanto al mio.
Era stata con ogni probabilità Valentina, ad aver cucinato, perchè adesso era intenta a lavare una terrina.
Solo il cielo sa quanto io sappia essere timida e sfacciata al contempo! Non essendo il tipo di persona che ama suonare al campanello dei vicini, seppure ci si trovi davvero bene e ci siano rapporti cordiali e fin quasi d'amicizia, ho trovato l'insolito stratagemma di urtare "involontariamente" il cestino in cui tenevo le mollette. Cadendo a terra e sparpagliandosi in ogni dove, di certo si son fatte sentire anche all'orecchio di Vale, che di scatto s'è girata.
Le ho sorriso impacciata e le ho fatto un cenno con la mano chiedendole di affacciarsi.
E' così che, trovandoci entrambe sul balcone, ne ho approfittato per farle i complimenti per il profumino che aveva regalato a mezzo condominio! Le ho chiesto di che dolce si trattasse.
"Sono i miei muffins dell'ultimo minuto!"
"Dell'ultimo minuto?"...Simpatico e curioso, questo nome! E lei deve aver notato la mia espressione, perchè ha continuato.
"Sì...Quando non ho molto tempo, sono una garanzia! Si preparano e si cucinano in fretta e sono deliziosi!"
"Ah, questo si intuisce, Vale, con il profumo che hanno!"
"Sono con la farina di mais!"
Ma dai...I muffins con la farina di mais! Questa sì che è una cosa curiosa! E non ci ho messo poi molto a farmi dare la ricetta: Valentina -va ammesso- è una ragazza davvero generosa, ma anche in questo ci troviamo!!!
Beh... Ecco quindi questa ricetta dalla Cucina Accanto!

Muffins con uvetta e ricotta, di Valentina

Ingredienti
60 grammi di farina 00
70 grammi di farina di mais

150 grammi di ricotta
30 grammi di burro
60 grammi di zucchero
2 uova intere

una presa di sale

una bustina di lievito
uvetta

Accendere il forno a 180 gradi.
Rompere le uova in una ciotola, salare, aggiungere lo zucchero finchè l'impasto è spumoso.
Incorporare la ricotta, quindi il burro fuso, le farine, il lievito e l'uvetta ammollata in acqua.
Mettere nei pirottini riempiendoli per tre quarti. Infornare a 180 gradi per 15 minuti.


Sì. In effetti è una ricettina veloce e facile! A questo punto non mi resta che provarla!!!


Ah... Con questa ricetta, Valentina, partecipa alla raccolta "Mai dire Mais"!



e anche al contest "Afternoon Tea Time"